Piante Pioniere: Venzone è un racconto da ascoltare in cuffia osservando il centro storico di Venzone.
L’identità nasce dalla nostra provenienza, dal nostro spazio, ma la curiosità che contraddistingue l’essere umano lo porta ad abbandonare le sue origini per proiettarsi in luoghi ancora vuoti ai suoi occhi. L’inevitabile incontro con l’altro muta la sua condizione in favore di una convivenza aperta o di un rifiuto. In questo percorso di scoperta si rispecchiano tre figure che muovono i loro passi verso l’equilibrio tra le diversità, un percorso di crescita dove l’ignoto verso cui tendere può causare stati di profonda inquietudine.
Un duetto che ci trasporta nel mondo della Nouvelle Vague di Godard, Truffaut, Godard, Rohmer.
Schizzi, appunti, fotogrammi di umanità che si intrecciano. Vite appese, storie che si incrociano, incontri.
La vita è una continua casualità, emozionante come il bacio rubato in una notte d’inverno o un telefono che squilla senza risposta.
Un mondo immaginario ma reale, denso come il fumo in un bistrot o la nebbia di una sera d’inverno.
Jules è il suono dei grilli d’estate nella campagna francese.
Un trio sulla musica di “Prélude à l'après midi d’un faune” di Claude Debussy. Un’atmosfera neoclassica accompagna lo spettatore nel rapporto amoroso tra il Fauno e le Ninfe.
Due musicisti e un danzatore dialogano tra di loro e con l’ambiente che li circonda nella creazione di una performance “site-specific” concepita in maniera estemporanea in ascolto dello spazio, del tempo e delle forme che coabitano, in quel dato momento, il luogo stesso. Il corpo si pone, all’interno dello spazio, come fosse un elemento architettonico in cerca della sua dimensione dentro al contesto esistente ricercando, attraverso la forma, un’armonia con ciò che lo circonda e con le persone che lo vivono. Una relazione che si costruisce e si trasforma lentamente, nello scorrere di un tempo scandito dalla musica dei musicisti e dai suoni dell’ambiente stesso. L’importanza di co-abitare uno spazio, nel rispetto delle differenti parti in gioco, è il soggetto dentro al quale cerca di muoversi l’intera performance, costruita, appunto, mediante il dialogo tra gli artisti, lo spazio e il pubblico presente.