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Un cammino che da San Martino del Carso, sale sul San Michele, si inoltra in sentieri dove la rigogliosa vegetazione si riappropria dei luoghi della memoria. Tra le pietre e la terra rossa si susseguono cippi, trincee, gallerie: le tracce della storia e i simboli lasciati per ricordarla. Lettere, appunti e poesie dei soldati al fronte, testimoniano uguali vissuti su opposti fronti. E’ un percorso multimediale da fruire individualmente con l’uso di tablet e cuffie audio che pone lo spettatore in relazione con l’ambiente circostante e lo conduce dentro un’esperienza emotivamente coinvolgente; un cammino attraverso un luogo reale che diventa anche un viaggio nella propria interiorità.
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1 Luglio 2022
Monfalcone rivela tratti, aspirazioni, bellezze e contraddizioni che ne fanno un laboratorio sociale a cielo aperto, dove la popolazione si ritrova a comporre un insieme globalizzato, raccolto in uno spazio ridotto, incastonato tra il mare e il Carso, tra Italia e Est Europa, tra ciò che siamo e ciò che potremo essere.
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In collaborazione con KiteLife ASD e Windsurfing Marina, il pubblico di Contaminazioni Digitali è invitato a continuare l’esplorazione di Monfalcone a Marina Julia, la spiaggia della città. L’escursione in tavola SUP gonfiabile accompagnerà i partecipanti alla scoperta dell’acqua e del vento che lambiscono la città per osservare il golfo da punti di vista originali e scoprire il ruolo che gli sport marittimi hanno nella vita dei monfalconesi. Un’esperienza divertente, per tutta la famiglia, in cui la pratica sportiva si accompagna con l’esplorazione dell’ecosistema.
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10 Luglio 2022
Come sarà il domani? Come sarà quando saremo all’altro capo di una catastrofe climatica che la scienza e i media annunciano da decenni? Esiste veramente un «altro capo», un day after oltre il quale tutto sarà successo? Ci attende un affondamento graduale e inesorabile? 17 selfie dalla fine del mondo propone una serie di previsioni: messaggi in bottiglia, bollettini, cartoline, istantanee da un futuro possibile per comporre una narrazione corale della fine del mondo. Il pubblico, nella dimensione intima e collettiva della performance audioguidata, sarà portato a giocare, emozionarsi e fantasticare su quello che succederà, e su quello che forse possiamo ancora fare per il pianeta e i suoi abitanti.
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22 Luglio 2022
Déjà Walk è il racconto poetico di una città in un cammino che attraversa il tempo. Lo spettacolo, appositamente creato per Cividale del Friuli dopo un intenso lavoro con il territorio e la sua comunità, guida lo spettatore in una passeggiata reale per le vie della città con l’uso di tablet e cuffie audio. Il racconto corale dà voce alla memoria collettiva, giocando con il confine tra realtà e finzione. Il percorso viene svelato passo dopo passo attraverso lo strumento video che si fa dispositivo di rilettura dei luoghi. È così che via via si scopre la trasformazione delle cose al passaggio del tempo. Déjà Walk invita a lasciarsi condurre in un viaggio sconosciuto e aprirsi allo stupore dell’imprevisto.
L’identità nasce dalla nostra provenienza, dal nostro spazio, ma la curiosità che contraddistingue l’essere umano lo porta ad abbandonare le sue origini per proiettarsi in luoghi ancora vuoti ai suoi occhi. L’inevitabile incontro con l’altro muta la sua condizione in favore di una convivenza aperta o di un rifiuto. In questo percorso di scoperta si rispecchiano tre figure che muovono i loro passi verso l’equilibrio tra le diversità, un percorso di crescita dove l’ignoto verso cui tendere può causare stati di profonda inquietudine.
Un duetto che ci trasporta nel mondo della Nouvelle Vague di Godard, Truffaut, Godard, Rohmer. Schizzi, appunti, fotogrammi di umanità che si intrecciano. Vite appese, storie che si incrociano, incontri. La vita è una continua casualità, emozionante come il bacio rubato in una notte d’inverno o un telefono che squilla senza risposta. Un mondo immaginario ma reale, denso come il fumo in un bistrot o la nebbia di una sera d’inverno. Jules è il suono dei grilli d’estate nella campagna francese.
Un trio sulla musica di “Prélude à l'après midi d’un faune” di Claude Debussy. Un’atmosfera neoclassica accompagna lo spettatore nel rapporto amoroso tra il Fauno e le Ninfe.
Due musicisti e un danzatore dialogano tra di loro e con l’ambiente che li circonda nella creazione di una performance “site-specific” concepita in maniera estemporanea in ascolto dello spazio, del tempo e delle forme che coabitano, in quel dato momento, il luogo stesso. Il corpo si pone, all’interno dello spazio, come fosse un elemento architettonico in cerca della sua dimensione dentro al contesto esistente ricercando, attraverso la forma, un’armonia con ciò che lo circonda e con le persone che lo vivono. Una relazione che si costruisce e si trasforma lentamente, nello scorrere di un tempo scandito dalla musica dei musicisti e dai suoni dell’ambiente stesso. L’importanza di co-abitare uno spazio, nel rispetto delle differenti parti in gioco, è il soggetto dentro al quale cerca di muoversi l’intera performance, costruita, appunto, mediante il dialogo tra gli artisti, lo spazio e il pubblico presente.
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